Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace

Quando parliamo di bellezza dobbiamo necessariamente accordarci sul fatto che sia soggettiva. Anche quando parliamo di canoni di bellezza come ideali estetici accettati e riconosciuti dalla società dobbiamo riconoscere che anche questi sono soggetti a cambiamenti nel corso del tempo e che, quasi sicuramente, non sono condivisi da tutti i membri della società.

I canoni di bellezza possono riferirsi al corpo maschile o femminile, ad un’ideale artistico, o ad un principio estetico: la bellezza può essere vista in qualsiasi elemento ma è un valore ed una percezione prettamente soggettiva e personale.

Spesso avrete sentito dire che “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, questo semplice detto italiano in realtà racchiude in se’ una grande verità e deve essere interpretato alla luce di migliaia di anni di mutevoli canoni di bellezza ed interpretazioni artistiche ed estetiche.

Dalla preistoria ai giorni nostri

Se ci pensate bene i canoni di bellezza del corpo umano sono sempre stati riflessi e rappresentati dall’arte tramite sculture e dipinti e, oggi, dalla pubblicità. Se osserviamo i prodotti umani dalla preistoria ad oggi ci possiamo rendere conto di come l’idea di bellezza sia mutevole e soggettiva e vari a seconda di una serie di fattori.

Ad esempio, le popolazioni primitive tendevano a rappresentare corpi di donne piuttosto in carne con seni molto voluminosi: per loro queste forme erano ideale di fertilità e bellezza poche’ sottolineavano la funzione materna della donna. Al giorno d’oggi, invece, i corpi rappresentati dalle pubblicità o messi in evidenza da stilisti e artisti sono tutt’altro che rotondi.

Forse Fernando Botero è uno dei pochi artisti contemporanei a ritrarre e scolpire soggetti carnosi, ma la sua scelta è dettata da dei bisogni cromatici e da una visione materica della pennellata. A parte qualche rara eccezione, i principali veicoli pubblicitari ritraggono corpi di donne estremamente magre e uomini dai fisico perfetto e scolpito.

Certo, oggigiorno si fa un grande uso di photoshop e programmi di ritocco, ma ciò significa che per la società moderna la donna è bella quando è magra e l’uomo quando ha gli addominali scolpiti.

La bellezza femminile: lotta allo stereotipo

Lo stereotipo di bellezza femminile è stato spesso motivo di critiche da parte della società che considera i modelli proposti dalla pubblicità e dall’arte come inarrivabili e, a volta, non salutari.

Abbiamo letto parecchi casi di ragazzine che hanno iniziato diete folli e pericolose per assomigliare alla loro superstar preferita e che hanno rischiato di rimetterci la vita; o come non parlare dei complessi di depressione ed inferiorità di ragazze e donne che si trovano a dover competere con corpi statuari ritoccati al computer.

Spingere un canone di bellezza all’eccesso ed imporlo come unica alternativa possibile è estremamente pericoloso: per questo motivo sono nati moltissimi movimenti e gruppi di supporto per aiutare le persone che si sentono inadeguate o non accettate a capire che la bellezza non è altro che un fenomeno passeggero e soggettivo.